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Da qualche giorno, la mia anima e la mia mente sono scosse da profondo turbamento…. , non posso trattenermi oltre….eccomi qui ….
Hanno arrestato Don Giovanni Usai, per me semplicemente Giovanni, direttore ed educatore di una comunità di vita e lavoro quotidiano: il Samaritano.
Un uomo, innanzitutto, un educatore, ma sopratutto una persona.
La stampa, fa il suo dovere, parla delle accuse che la magistratura avrebbe mosso contro Giovanni e parte il tam tam della rete.
Questa è la società della comunicazione!….. Il bello di sapere tutto subito… la libertà del commento e…la possibilità di cadere spesso nell’errore della calunnia….
I blog inquisitori, i post terrificanti, tutti pronti a scagliarsi contro, a giudicare, senza però essere giudici. Tanti troppi luoghi comuni affollano la rete.
Ebbene lasciamo che la giustizia faccia il suo corso, ma non dimentichiamoci che Giovanni è un uomo, un uomo con anima, spirito e corpo.
Giovanni è un uomo che ha speso gli ultimi 35 anni a creare un mondo diverso e migliore dove tutti e tutte potessero vivere una vita degna di essere vissuta e sicuramente prima rispettare ed essere rispettati.
Educare, educare, educare, rispettare il prossimo, non imporre, non violarne la libertà, rispettarlo per insegnare il rispetto.
Questo è per me Giovanni, persona che profondamente stimo, per il suo impegno nel sociale, per il suo essere comunque sempre presente e disponibile.
Eppure siamo totalmente diversi, io e Giovanni, ma lui, con il suo saper fare, con la sua disponibilità, con il suo sorriso largo e con l’accettare solare, riesce a infondere serenità e sopratutto a rispettarti…. riconosce la disponibilità e la sincerità…
Non posso e non voglio vedere la pubblica gogna a cui è esposto in questi giorni… nessuno di quelli che scrive online sa cosa significa vivere 24 ore su 24 con persone che non conosci, con problemi, con persone sfruttate, maltrattate, che han visto ogni aberrazione del genere umano, donne disadattate, malmenate, uomini che hanno fatto e visto di tutto… eppure Giovanni era li, con loro senza troppe domande e troppi perchè.
Ora… chi condanna a prescindere…dovrebbe riflettere pensare che il giudizio dovrebbe darsi solo dopo che la magistratura darà un verdetto, ma sopratutto che fare di tutta l’erba un fascio non è corretto.
L’uomo, Giovanni, è una persona che con estremo coraggio si è sempre speso per il prossimo, e forse, non è opportuno infangare il suo operato, posto che abbia errato, pagherà gli errori, ma in ogni caso ha fatto molto e per molte persone.
Navigare online e trovare pagine che lo deridono, lo insultano, lo infamano non è certo corretto, non lo è perchè vorrei che quelli che scrivono si trovassero tutti i giorni ad operare in quelle situazioni, si trovassero a affrontare l’umanità che soffre e regalassero a quell’umanità un modo concreto di vivere diverso, sapessero ascoltare, sapessero accettare il prossimo e sopratutto sapessero accogliere l’altro con il sorriso sincero e profondo.
Spesso si parla di fede, di religione, di morale….ma chi e quanti mettono in pratica quegli insegnamenti?
Non ho fede se non quella nell’umana intelligenza, ritengo però che tutto questo parlare e scrivere attorno ai fatti de il Samaritano non siano il meglio che questa società possa dimostrare.
Per me Giovanni è tutti quei detenuti che hanno parlato con lui, che hanno letto e studiato con lui, è le ragazze tolte dalle strade, è il rifugio di profughi, di coloro che non vengono riconosciuti cittadini, è campi, frutte, verdure, è il non limitare la libertà per insegnarne valore…