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E’ iniziato l’anno nuovo: 2012, bisestile, l’ultimo per il calendario Maya, annus horribilis per l’economia italiana e chi ne ha più ne metta. Si doveva fare prima, ma il tempo nel web fugge molto più rapido che nella realtà. Eccomi qui a fare un resoconto del passato 2011, anno difficile, ricco di fregature, come sempre, tristezze in abbondanza e sopratutto fatica, ma anche tante nuove esperienze entusiasmanti ed affascinanti.

Molte sono le collaborazioni che vanno avanti, parecchie quelle interrotte perchè spesso si trovano “personaggi dubbi”, ma con perfetta noncuranza si va avanti. Da oltre sei mesi la mia bella creatura cresce, sebbene spesso sia stata vittima di attacchi “stranieri”, ora è ben protetta in località sconosciuta, così Mediterranews, uno dei miei spazi andrà avanti vigoroso, forte e sopratutto solare, nel contempo sono nati altri due nuovi “piccoli”, uno dedicato alla Sardegna, la mia isola, e l’altro alla mia passione (quella di cui molti di voi sanno, ma non proprio tutti): misteri, segreti ed investigazioni.

Per il resto il 2011 mi ha lasciato un pò di amarezza in bocca, volente o nolente ho quasi abbandonato la mia linfa vitale, la politica, ma,  cari amici, non si sta in un luogo dove nè si è apprezzati tanto meno stimati, meglio levare le tende, una cosa è certa, come cantava De Gregori:  “Sempre e per sempre dovunque sei, se mi cercherai,sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai, ” probabilmente è un difetto ma sinora nonostante le diverse avances non sono riuscita a cambiare nè idee tanto meno ideali.

Andiamo ora a scrivere qualcosa per le persone che hanno attraversato con me il 2011 e che spero continueranno a camminare con me attraverso gli anni.

Ogni mattina, un sorriso virtuale e due parole le ho scambiate con Iole,  simpaticissima web dev, conosciuta per caso nella grande rete, ci ha accomunate un viaggio fortunato ma non troppo in uno dei tanti siti web in cerca di collaboratrici, è forse quella con Iole una delle più interessanti avventure del web di questo anno che si conclude, ho la certezza quasi matematica che con la mia simpatica web dev della Capitale, si possano attraversare tanti mari in navigazione stando on the wave e sempre molto tuned 🙂 .

I contatti virtuali così come quelli reali nemmeno li conto più sono sicuramente qualche migliaio, ho perso il conto, ma c’è chi vale la pena ricordare per un sorriso, un qualcosa, magari anche un tacito assenso, c’è chi ti capisce anche tra le righe sebbene non ci si parli o chatti tutti i giorni e questo vale per Ale G, una delle poche che riesce sempre a cogliere la sfumatura dei mie cambi d’umore virtuali e, quando serve lei c’è con una parole virtuale è sempre presente. Poi ci sono conoscenze  che sebbene non ci si veda nella realtà da tanto tempo, si sono trasformate in belle e profonde amicizie. Una tra tutte? Cinzia. Con lei ci accomuna la passione per lo stesso rosso ideale, nella mente, ho ancora un vago ricordo di una decina di anni fa, coetanee delegate ad una delle conferenze del partito in cui militavamo, qualcuno me la aveva indicata come “la controparte”, solo perchè ai tempi, ci divideva una mozione, una componente. Negli anni ci si è riviste in iniziative di partito ed insieme abbiamo affrontato la nostra “sventurata” (Ci non se la prenderà male di certo) precipitosa crescita politica, conoscendoci molto meglio ed imparando a stimarci a vicenda, poi la segreteria regionale e l’intesa sempre più forte, stima ed affetto ed infine l’amicizia, e quella certezza che sai di trovare ogni volta che hai bisogno di qualcuno e qualcosa, quell’amicizia pura, vera e profonda che nemmeno la politica rovina.

Si poi, poi viene la politica, dolce e soffice droga, sottile veleno capace di rovinare  persino rapporti umani radicati negli anni, così è , se vi pare o no, vi piaccia o no. A questo punto c’è da chiedersi: erano rapporti umani veri o no? Bhè dopo le ultime reazioni e relazioni interrotte penso di aver capito che amicizia e politica raramente vanno di pari passo. Da questo punto di vista posso veramente dire di aver attraversato un periodo pessimo, travagliato e difficile, e, solo una persone mi ha ascoltato pazientemente tutti i giorni, e letto, forse sin troppe volte al giorno, chilometri di mail, persino interminabili, bene questo è Aldo e, come lui non penso di non aver incontrato altre persone, una amicizia che dura forse ben oltre 10 anni, chili di parole, miliardi di byte e molta molta stima e comprensione ed infinita pazienza. Ebbene certo, mi ha dato molta più amicizia Aldo che mille di altri contatti, amici e conoscenti che mi sarei aspettata accanto in quello strano viaggio tra me, le idee condivise e l’abominio della negazione della realtà. Eppure, loro non ci sono stati si sono dileguati virtualmente, ma Aldo e pochi altri no.

E poi ci sono i milioni di contatti del web, rapidi, fugaci, belli, talvolta malevoli, spesso con un certo non so che di strano, ma tante sono le belle amicizie che nascono al tempo del web 2.0 ,una? Con Luca F.P.,ci si incontra per caso ormai quasi 3 anni fa, su un gruppo per candidati ad un lavoro ed ecco che più o meno ogni giorno un saluto vola sull’etere anche quando fb non ce lo permette e tenta di interrompere il rapporto così di punto in bianco.

Come dimenticare il mio amico Nino, che no, non è Gramsci ma di certo è un gramsciano 🙂 non ci sono parole per raccontare la forza e la gentilezza di questo piccolo grande uomo,  un animo raro da incontrare, sempre disponibile, con una parola ed un suggerimento che fa per te e sopratutto è uno dei pochi che non si tira indietro,  e, ogni tanto arriva a chiederti come stai e a incitarti in modo molto soft. Insomma una bella persona.

Poi Monica con i suoi mille perchè e le sue tante domande, sempre pronta ad ascoltare quando serve ed essere presente quando serve, ed infine c’è l’amica più particolare, quella che vedi dopo un anno ed è come se dovessi rivederti domani. Ma lei è tutta un’altra storia, è amicizia quella che esiste, vera. Non ha altri termini di paragone.

Poi c’è un Amico unico, che augurerei a molti di avere, è Davide, nonostante ci si riesca a vedere troppo poco, non bastano le parole per capire quanto il virtuale può fare…basta un segno nella bacheca virtuale e lui capisce immediatamente, e, senza invadenza ma solo per piacere, appare e ti rincuora, cercando sempre di essere vicino anche quando magari non sa tutto quel che accade, però una delle poche certezze degli ultimi tempi mi è rimasta è proprio la presenza dell’unico amico vero che non sparisce durante gli eventi principali o secondari della vita. 🙂

Certo da citare sarebbero tanti, persino molti, chi nel bene chi nel male, ma il tempo è quel che è.

Nel 2011 poi la scelta di lasciare da parte per un pò la politica, linfa vitale della mia esistenza certo mi ha cambiata un pò in tutto, forse è giusto, forse è sbagliato, è quel che è .

Ovviamente il 2012 è iniziato già da 7 giorni, i miei auguri giungono in ritardo sui tempi, ma chissà, chi legge capirà essere dovuto più che tutto al tempo limitato piuttosto che alla dimenticanza e poi, in ogni caso chi si stima e si vuole bene non necessità di auguri perchè capodanno dovrebbe essere ogni giorno o no ?

Tempo fa, ho creato questo spazio, per farmi conoscere ed avere nuove opportunità, oggi pubblico la lettera che di genere invio per rispondere ad annuncio o auto candidarmi.…. chissà che non mi arrivi qualche nuova proposta dal mondo del web!
Cerco sopratutto nuove possibili collaborazioni con spazi che si occupino di societàpolitica e cronaca, comunque non disdegno altre proposte!
Salve,
con la presente vi invio la mia candidatura. Sono una  giovane donna poliedrica, capace di muoversi nei meandri della net, con infinità facilità. Appassionata di scrittura riesco a rendere gradevoli diversi temi. Il mio cv è reperibile online.
Oltre a curare il mio piccolo blog personale:
https://yellowflate.wordpress.com, ho curato diversi spazi virtuali di associazioni, negozi, società, gruppi e personalità del mondo della politica.  Sono profonda conoscitrice della lingua italiana e, ho avuto modo di accumulare un bagaglio di conoscenza e culturanon indifferente, tanto da potermi muovere agevolmente in vari settori del mondo dell’informazione.
Scrivere è da sempre una delle mie più grandi abilità, e, da quando 15 anni or sono, ho incontrato la rete, mi cimento in collaborazioni spesso gratuite ma di buon successo, cosi come non raramente ho avuto l’opportunità, negli anni passati, di collaborare con giornali e riviste in carta stampata.
Negli ultimi due anni poi ho avuto la possibilità di  migliorare le mie qualità di web writer e redattore online collaborando con diversi web content specializzati in marketing, utilizzando sia lalingua italiana che quella inglese.
Collaboro con diverse società in qualità di ghost writer,  seguo e gestisco dei piccoli blog, ma quel che più vorrei e poter trovare uno spazio virtuale in cui sia possibile dare il massimo di me stessa sviluppato alcuni temi che sono intrinsechi nel mio essere, mi riferisco in particolare a tematiche riguardanti la società e la politica.
Se vi fa piacere,  a vostra disposizione
Attendo vostre notizie
E. Casula
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curriculum non dettagliato, su richiesta invio europeo
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alcuni articoli online, attraverso google ne troverete innumerevoli 🙂

Oggi mentre prendevo un pò di tiepido sole, nel parco di Villa Trabia, osservavo lo scintillare scrosciante della fontana e pensavo a Lampedusa.
All’umanità che lì soffre a causa dell’incapacità di una classe dirigente presa da tutt’altro.
Da giorni cerco di dare informazione sui fatti senza far trapelare il mio vero pensiero, ma a volte la tentazione è troppo forte e non riesco a nascondere il mio grande senso di impotenza e il mio profondo patire.
Penso a quei giovani, tanti, che pagano i caronte del mare nostrum per poi approdare alle porte della frontiera sud di Europa per essere trattati peggio di un animali da circo. Eh già, così è.
In rete chi può condivide immagini che certo non mostrano un Paese civile, anzi.
Ammassati sulla banchina, addormentati sotto i tirs, coperti dai pezzi delle vecchi imbarcazioni, l’uno sull’altro, inventano tende provvisorie dopo che un comitato di cittadini ha respinto le tendopoli offerte dal governo. I giovani sistemano lo spiazzo, puliscono insomma si improvvisano.
Bagnati, umidi dall’attraversata, abbandonati lì senza acqua ne cibo. Protestano.
Pochi i volontari, in questi giorni di guerra arrivare a Lampedusa è difficile.

Le immagini, le info descrivono la vera realtà di questa Italia sofferente, della crisi quotidiana in cui viviamo.

I media parlano e narrano di “orde”, la politica, tutta risponde, prima in modo quasi positivo poi, quando siamo già a quasi 20mila arrivi, finalmente mostra il suo volto bruto.

Da Nord a Sud passando per Est ed Ovest ognuno dice la sua, interviste radio e tv si susseguono, l’italiano medio è razzista, xenofobo, ha paura, paura dello straniero, del diverso.
La paura poi viene accentuata coscientemente da “saggi” leaders politici.
” qui siamo pieni, niente migranti”, ” qui non c’è lavoro”, ” portiamoli a Roma”, “no meglio in Francia” ” il Governatore li vuole se li prenda lui in casa ” e così via.
Il senatur, dà il meglio di lui, come se fosse ancora ai tempi di “lo ho duro”, rilancia il suo noto razzismo. Importanti pezzi del Pdl scansano le richieste del Governo, giocano con le parole, prima accettano, poi chiariscono “solo profughi” , eh già è facile, i “profughi” sono molto meno rispetto agli sbarcanti.
Il meglio di sè lo dà oggi il governatore della Sicilia, che invita ad usare il “Mitra” contro il villaggio della Solidarietà, eppure fino a qualche giorno fa sembrava quasi entusiasta!
Che strana questa Italia!

I bambini sbarcanti accompagnati o no, vengono chiusi dietro il filo spinato della base di Loram, le donne dormono nei freddi giacigli approntati in una vecchia scuola elementare, gli uomini sotto pezzi di plastica recuperati.
Eppure i nostri politici gli usano come strumento ed arma di difesa ed offesa….

E poi, quel centro sinistra, quella opposizione che anni fa ha creato i Lager per accogliere coloro che non hanno il nobile sangue europeo nelle vene, diventano dei veri santi! Tranne però non proporre niente di concreto e fattibile, e, anche loro, nelle Regioni che governo “ospiteranno profughi”

Bello!! Altri invece fanno le visite ispettive solo adesso che si parla di migranti come se prima non avessero i CARA e non sapessero quale fosse lo standard medio.
Veramente strana questa politica.

Intanto li a Lampedusa l’umanità soffre, e come se soffre, soffre mentre solca il mare Mediterraneo e non sa se mai toccherà l’altra terra, due donne partoriscono a qualche centimetro dalle profonde acque del mare, il barcone si è cercato per 3 giorni e finalmente oggi è stato avvistato, in un mare continuamente perlustrato perchè scenario di guerra
Strane cose, veramente strane!

Nessuno qui parla di risolvere un problema serio, nessuno propone niente inerente alla vita stessa di esseri umani, no, solo parole vuote, prive di senso, quasi stonate.

Altri sono gli interessi veri, quelli da tutelare, intanto alle porte d’Europa c’è una umanità che spinge, sperando di realizzare qui i sogni che noi attraverso la rete abilmente regaliamo ed invece bufff si trova a soffrire su uno sterrato al confine sud di Europa.

Scrivere è una passione, la net invece è il mio grande amore.
Cosi, come ho già scritto in un altro post da qualche tempo ho deciso di coniugare le due cose, dedicandomi alla scrittura online ovvero al webwriting.
Passione, dedizione, amore, e soprattutto grande conoscenza della rete sono necessarie.
Certo saper scrivere come piace alla net non è cosa semplice, bisogna essere “friendly” e “smart” contemporaneamente però evitare le frivolezze.
Ogni messaggio deve essere diretto, e allora cerco sempre di mettermi nei “Panni del lettore”, altrimenti non si è abbastanza “webby”. A volte quando si conosce poco il tema è difficile, ma se conosco quello di cui tratto allora è spontaneo, ed è lì che so di ottenere un maggior successo!
Oltre ad alcuni web content di cui sono membro e per cui scrivo quasi tutti i giorni, a richiesta, su i temi più svariati da più di 2 anni, in italiano e inglese senza aver mai avuto un articolo respinto o un feedback negativo, articoli vari dalle 300 alle 500 parole, dal marketing, alla creatività alle guide per una corretta comunicazione, a volte quando clikko l’invio ho il timore che non possa piacere ma poi dopo qualche ora ecco apparire il feedback POSITIVO e l’immediata vendita al cliente!WOW! piccola soddisfazione 🙂
Da qualche tempo collaboro anche con la redazione di alcuni blogs di diverse tematiche!
Seguo universitablog , che come dice lo stesso nome tratta temi relativi alle università italiane e non solo, non ne sono proprietaria ma sono la blogger ufficiale!
Se, hai qualcosa di interessante ed utile relativo a scuola ed università puoi contattarmi e avrai la pubblicazione su quello spazio che inizia a salire le vette e fa molte visite!
Poi giusto una settimana fa sono stata contattata da un altro gestore e, ho deciso di provare!
Seguo quindi da un paio di giorni un blog sul cinema anche qui se hai notizie o vuoi mettere un annuncio….. non esitare a chiedermi!
Ma la mia vera passione la coltivo con We-News nello spazio relativo Ultime notizie, qui scrivo di politica e cronaca nazionale ed internazionale! Ed anche qui se hai qualcosa di curioso, utile, particolare, interessante, qualche nota comunicato etc, puoi ben farmelo pervenire, lo pubblicherà in We News

Sto poi vagliando altre due opportunità.

Unica cosa certa che non diventerò ricca e tanto meno sarò autonoma però almeno, mi sento un pò più utile e sopratutto miglioro il mio scrivere.

Nel contempo poi scrivo su richiesta articoli di turismo e altre tematiche come mi richiedono aziende e webmaster con cui collaboro.

Hai bisogno di un testo scritto correttamente, ben leggibile, leggero?
Chiedimi, posso provare a farti contento!

Una bella domenica di febbraio, una città silenziosa, semideserta:già si respira l’aria della Sartiglia, poca gente per le vie, serrata generale, è la festa del patrono, eppure, mentre attraversavo via Mazzini, ho notato che qualcosa di diverso stava per accadere, vedevo donne sole, coppie, ragazzi e ragazze, sopratutto persone….”normali” camminare tutti verso lo stesso luogo: PIAZZA ROMA.
Intimamente, esultavo…. un piccolo segno di cambiamento anche qui.
E in piazza, gruppi variegati di tante e svariate organizzazioni locali….ma anche no, anche semplici cittadini e cittadine, tante.
Bello vedere piazza Roma, strapiena di volti sorridenti di ogni età.
Generazioni che si incontrano, parlano, ascoltano, sicuramente… tanti e tante… ognuno con il proprio modo di essere, di pensare, di manifestare.
Bello!
Bello incontrare chi non vedi da tempo, bello vedere tutti insieme coloro che sono sempre impegnati nelle battaglie di civiltà e chi… invece di solito attende…
Forse finalmente…..non si sta solo ad attendere….
Una domenica diversa, per una Oristano che forse inizia a scegliere di non appisolarsi.
Tanti e tante dai centri della provincia, una bella piazza, diversa dal solito, una piazza che REAGISCE, una piazza che non provoca, una piazza PACIFICA….. una piazza ALTERNATIVA.
Forse si può anche qui….cambiare…
Qui in questa provincia dove…. esiste un istituzione, monosessuata, consiglio provinciale e giunta, solo MASCHILE, in questa regione con la giunta di soli uomini.
Forse però qualcosa ancora si può fare…. si possono iniziare battaglie di civiltà che vanno fuori agli “affari di sesso e palazzi”.
Oggi in piazza Roma si incrociavano generazioni, culture e pratiche diverse eppure si era li a manifestare per la DIGNITA’…..della donna.
Tanti gli uomini, tanti, eppure mi chiedevo e continuo a chiedermi: dovevamo aspettare le bassezze degli ultimi tempi, gli appelli accorati di tante donne, per far capire ai nostri compagni, mariti, fratelli, padri che BASTA?
Basta rendere la donna oggetto, basta svendere il corpo delle donne, ma anche basta alle riserve indiane elettorali dove amano rinchiuderci.
Basta, bisogna cambiare, e da oggi il cambiamento deve proseguire.
Li, in piazza ho visto tante e diverse donne, impegnate e non impegnate, prendere il microfono e dire la loro sul tema…se forse incominciassimo a farlo più spesso, non andrebbe male.
Tante, tantissime trentenni, disoccupate, precarie, cassintegrate, single, sposate, separate, con figli e senza figli,
ma, con la mia solita e classica voglia di osservare criticamente.. ho notato…. quel che infondo temevo…
una generazione, a mio vedere, MANCAVA…. grande assente…. quella delle ventenni.
Noi in piazza oggi ad Oristano di 20enni ne avevamo veramente poche!!
Stamane pensavo di essere un pò distratta io, tra saluti, sorrisi, abbracci discorsi e intervento, a volte si perdono pezzi 😉
e invece no, riguardando le foto:
MANCANO LE 20enni.
E non penso manchino perchè è domenica mattina e il sabato “d’ordinanza” si va in disco o si tira tardi con amici ed amiche, ma…. il mio “nefasto” pensiero è l’altro, quello che mi ha turbato in questi giorni… lo stesso, il medesimo di cui ho già scritto.
Le bimbe degli anni novanta oggi non c’erano.
Qualche giovanissima e giovanissimo si, ma quella è altra cosa, la sensibilizzazione al tema è stato fatto anche negli istituti superiori della città ed è normale che qualcuno si vedesse.
Ma le bimbe cresciute con i “balletti” delle ragazze di non è la rai, con i provini di amici, del grande fratello, dei vari reality, quelle delle shots, supermini, pants, e quanto altro rigorosamente uguali alle vallette della televisione, io per lo meno non le ho viste!
Qualche ventenne l’ho incontrata e ci ho pure scambiato due parole, ma sono quelle poche, che si incontrano sempre con cui magari intrecci rapporti che durano da anni….quelle che si sono formate in modi diversi!
Ma le altre, le altre mancavano, forse la loro coscienza non è stata abbastanza scossa, dopo il torpore e all’assuefazione indotta dalla televisione, con i loro giovani corpi, non sentono ancora la voglia di ribellarsi a questa società.
Certo, loro, come tutte noi sanno che un sorriso amicante, una bella foto su quel curriculum che quotidianamente inviano, qualcosa magari porta, forse frutta persino più di un colloquio fatto bene con serietà e preparazione.
Ecco è qui, per me che abbiamo il dovere civile e morale di incidere, scardinare il sistema in quel punto, ascoltare ed intercettare la generazione delle giovani donne e devi giovani uomini è necessario.
Le nostre sorelle minori hanno bisogno di noi per capire dove la società del consumismo sbaglia, per capire che si vale in quanto esseri umani, e non perchè si è più o meno belli, perchè si è più o meno fotogenici, trendy o quanto altro, per poter avere una chance di cambiamento e validi argomenti: perchè deve essere MEGLIO UNA DONNA SOGGETTO che una bambola oggetto!
A volte è vero, paiono non capirci, ci vedono lontane, troppe ancora preferiscono “lasciarsi vivere addosso ” piuttosto che vivere, non frequentano i luoghi della politica, perchè i mass media dipingono quei luoghi in modi turpi e loro, loro che ascoltano repellono e scappano, anche perchè ” qualcun altro risolverà le cose”
Far crescere le coscienze, intercettare quelle e quei giovani deve essere la nostra mission a partire da oggi… per dare un segnale di civiltà completo al nostro essere cittadinanza attiva.
Oggi la piazza ad Oristano era una piazza bella, gioiosa, quasi festosa e domani deve tornare ad esserlo.
Non lasciare il percorso intrapreso oggi è necessario, forse servirebbe a mio vedere, ma questo lo scrivo e lo dico anche a me stessa, un percorso di profonda sensibilizzazione anche in quei luoghi della politica dove le orecchie talvolta hanno “tappi di cerume”.
Ora tocca a noi riprendere in mano il percorso ed andare avanti, ricordando quanto sangue le nostre nonne, madri, zie e sorelle hanno sparso per regalare a noi grandi spiragli di civiltà.
Se non Ora Quando cogliamo il cambiamento della nostra piazza e facciamo si che questo diventi l’inizio di un percorso che porti la nostra lotta a essere sempre più concreta…..

Se non Ora Quando, alla torre di Mariano IV

13 febbraio, piazza Roma Oristano

Questo pezzo è anche su: il sito delle donne 🙂

Il 13 di febbraio sarò in piazza, e ci sarò con le mie differenze culturali e politiche di una donne di 33 anni, nata, cresciuta ed educata con la certezza di essere SOGGETTO vivo di questa società presente .
Trentanni fa la donna aveva appena vinto le grandi battaglie culturali e sociali per dare al presente un senso diverso e migliore, e dopo qualche anno, inizia il percorso inverso, non a caso e non per caso, la televisione, quella pomeridiana, “dei ragazzi”, crea una nuova immagina di donna del presente ed è lì che si riprende il percorso verso l’ oggettivazione.
Il corpo, viene, abbellito, agghindato, lustrato affinchè si possa mostrare come oggetto di desiderio e desideri maschili, e soprattutto come fonte ispiratrice di altre giovani donne.
Eh si.
Un tempo la televisione trasmetteva programmi di alfabetizzazione perché poteva entrare in tutte le famiglie, e, con lo stesso spirito le emittenti private hanno usato quel mezzo per rieducare le generazioni presenti.
Eh si.
Erano 10 anni fa, era il 1993, era Vasco Rossi che cantava “Delusa”
Sei tu che quando balli così, mi vuoi provocare
E lo sai cos’è che scateni tu, dentro di me!
E… sì, continua pure così, che vai bene
E lo sai, ti dirò sempre di
Sì……. io muoio per te!
Sei tu che quando balli così in televisione
Chissà com’è orgoglioso di te tuo papà!
E…. sì che il gioco è bello così…. solo “guardare”

Eh si sono passati 10 anni!….ed in questi anni solo poche si sono sempre e costantemente lamentate del business sui corpi nostri, di donne, e talvolta anche vostri, di uomini, fratelli, mariti e padri inermi e silenziosi spettatori.
Quante sono le ragazze sotto i 25 anni che sentono la voglia di lottare per la propria dignità?
Forse è tardi, forse non dovevano essere i fatti ascrivibili all’intreccio perverso tra gossip e politica a far nascere il senso di ribellione che si respira in questi giorni, forse bastava guardarsi in torno, osservare le televisioni, la stampa, la pubblicità, capire il business creato intorno ai corpi di donna è immenso.
Essere donna e rivendicare la propria soggettività è oggi è difficile. Eh si.
Io il 13 sono in piazza, ma ci sono anche per lottare contro il perbenismo spinto ed il falso moralismo,per lottare per la mia libertà, per la mia dignità e quella di tutte le tante.
Io voglio essere un’altra donna e so di esserlo, perché mi sento umiliata ogni qualvolta guardo un programma televisivo, perché odio il silenzio con cui la società nasconde le violenze sessuali, perché mi sento ferita se leggo, sento o vedo, uomini e donne alludere a qualcosa additando altre donne.
Mi sento un’altra donna, perché non penso ogni volta che vedo una ragazza materializzare un suo sogno, che la sua riuscita sia dovuta solo per essersi concessa a qualcuno.
Sono un’altra donna perchè rivendico i miei diritti e non mi scandalizza parlare di sesso, politica, devianze e quanto altro.
Mi scandalizza il falso moralismo o le mezze frasi dei discorsi da tavolino, quando ci si accorge che tu, quella donna, di sinistra, sta ascoltando i loro discorsi, mi infastidisco quando si dice “scusando il termine”, “non posso continuare in rispetto alla signorina”.
Ho trentatreanni, appartengo ad una generazione presente, non sono né una brava né una cattiva, nè una santa e tantomeno una puttana, sono solo una donna, una donna cosciente che disobbedisce al ruolo ristretto che la società vuole attribuirmi, questo si.
Sono orgogliosa di dissentire perchè è una pratica di libertà, sono pur conscia che il mio dissentire spesso mi porta guai.
Per me, fino a qualche anno fa, la lotta femminista erano i canti mandati a memoria, le scene dei libri, i video storici, qualcosa che apparteneva al passato, pensavo che le lotte per la parità di genere le avessero egregiamente combattute le donne che sono venute su questo pianeta prima di me,l’aborto, il divorzio è quanto altro, gran bella eredità!
Solo dopo, mentre faccio politica attiva dentro un partito, salendo i “livelli” sino a diventare dirigente regionale, mi sono accorta che era necessaria una nuova forma di lotta di genere, sono dunque diventata femminista, sui generis, ma pur sempre femminista, all’interno di una formazione politica che tanto diceva sulla parità dei generi ma dove per farla riconoscere serviva agitare lo statuto a mo di libretto rosso e, dove tentare di affrontare alcuni argomenti persino educativi, diventava l’essere soggetto da deridere.
Eh si. Anche vivere sulla propria pelle l’intrinseco senso del potere solo maschile fa acquisire maggiore certezza del proprio essere donna.
In quelle stanze spesso si utilizza il termine “uomo di” per segnalare l’appartenenza ad una componente ma, quando si dice “donna di”, nessuno potrà mai pensare si tratti di comunanza di pratiche o tendenze politiche, bensì a poco a poco la frase si trasformerà ed ingigantirà fino a apparire “lei, tale tipa, se la fa con il tizio”, se poi per caso ottieni stima, sei brava, autonoma intelligente e forse metti più impegno in quel che fai, ti attirerai di contro tanti nemici e qualcuno, si arrogherà il diritto di spargere calunnie a sfondo sessuale e comunque di studiare teoremi, funzioni, limiti ed equazioni con il risultato sempre uguale, uno ed uno solo: donna che attraverso parti del corpo e misteriosi arcani riesce a corrompere diversi e svariati uomini.
Una volta, ricordo bene, restai basita da delle frasi dette su una donna politica nota, alle mie perplessità, una importante firma del giornalismo italiano, oggi grande difensore genere fmeminile, (solo perchè fa “opposizione” e sopratutto tiratura) sfacciatamente mi chiede come potessi credere che una donna potesse diventare il numero 3 delle nostre istituzioni senza essere passata per tanti letti!
Non ho mai potuto sopportare l’equazione “donna libera = donna puttana”, ed è anche per questo che ritengo di essere femminista, perché invece questa è la logica propria di tutti coloro che non hanno mai digerito le battaglie di genere e sopratutto che non vogliono riconoscere la dignità del soggetto singolo.
Se oggi si è toccato il fondo, lo si deve all’involuzione culturale di una società nuovamente ammalata di sessismo e sessismi.
Ma io in piazza ci vado con la mia sensibilità, diversa da quella di molte altre e molti altri, io credo nel valore di ogni singola donna e nel portato personale di ognuno, soprattutto credo nella libertà dell’individuo e rispetto tutti quanti.
Ci sono donne che si autodeterminano e si ribellano, altre no, altre rimangono passivi strumenti nelle mani di un estraneo “puparo”, anche poi loro godranno del nostro lottare e noi ne saremmo orgogliose perchè abbiamo costruito qualcosa che da quel momento diventa patrimonio comune e collettivo.
Esistono donne, che si ribellano nel quotidiano, ed io penso di essere una di quelle, anzi ho la certezza di essere una di loro, perchè nonostante i pugni presi, io ci sono ancora, attraverso la strada della vita senza corone e gioielli principeschi, cammino per strada senza nessuno che mi tenga la mano, cammino a testa alta anche quando so quel che si dice.
Non è mica facile far politica tra la gente, c’è chi ti strappa volantini, perchè sei donna, chi ti lancia la lattina vuota, perchè sei donna, chi ti insulta perchè sei donna, chi scrive lettere anonime dove la protegonista sei sempre tu, donna scostumata che si concede ai grandi della politica locale, altri che si divertono a telefonare ed ora persino a giocare sui tuoi social network, altri ancora che pretendono di usarti come pedina tappabuchi perchè sei donna ed in quanto donna servi per fargli fare bella figura.
Ma io non ci so.
Forse senza il sexy affaire il 13 febbraio non sarebbe mai stato proclamato, io invece sono per un 13 febbraio ogni giorno , sono per la ripresa della coscienza di genere singola e collettiva di tutte e tutti, sono per la non discriminazione di nessuno e per una società scevra da ogni falso moralismo.
Sarò in piazza seppure non approvo parte dei ragionamenti sorti in merito e tanto meno condivido che sia quella parte di piazza moralista a gridare contro alla prostituzione, posto che è il mestiere più antico del mondo, posto che non è stata inventata un mese fa e nemmeno lo scorso settembre.
Per me il dato certo è che tra i sexyworkers la maggioranza è di sesso femminile, (come nella società) ma è pur vero che i loro clienti sono gli uomini, mariti, fidanzati, compagni, fratelli amici di altre donne.
C’è chi si prostituiscono per mangiare, chi per una scarpa ed un vestito migliore, chi per una vita agiata, non sono contraria alla libera consapevole scelta del singolo individuo ma non posso certamente condividere lo sfruttamento e la malavita organizzata che specula sul mercato del sesso, sono per la consapevolezza del sè, sempre e comunque e lotto contro lo sfruttamento e sopratutto lotto contro gli sfruttator partendo dal “magnaccia”.
Domani vedo già tanti “sepolcri imbiancati” , in quella piazza tanta divisione di intenti, noto sin da ora una sottile volontà di porre le donne une contro le altre, troppe cose poco chiare ma io ci sarò, perchè voglio essere protagonista del cambiamento, voglio educare al cambiamento, ascoltare ed essere ascoltata, voglio rompere i fili del gran “puparo”.
Vivo e viviamo in un mondo in cui la dignità delle donne è offesa quotidianamente da mille immagini televisive e no, ed anche i media che hanno sostenuto l’appello, sono “pieni” di corpi , sul corpo delle donne ruota un grande business questo è noto, fa girare l’economia.
Talvolta ho pensato che dovrebbero essere gli uomini, a ribellarsi a tutto questo, ed invece no, impassibilmente osservano.
Era il 1993, era Vasco Rossi, era Delusa
Ti vesti sempre così…. anche in casa?
Perché?…. di spettatori lì…..
Non ce n’è?!
Eh….sì!…papà è geloso
E così….. non ti lascia uscire!….. Però “in televisione” sì…..
Chissà perché!…..
Il mio essere in piazza il tredici, non è legato alla speranza che quelle piazza bianche facciano cadere il governo, io scindo il mio stare li, dal sexy affair italiano, non ho aspirazioni “gossippare” non apprezzo il vovayerismo tipico dell’italiano medio, ampiamente dimostrato e palesato dall’alto interessamento rivolto ad affari di “letto” piuttosto che a quel che si fa nelle “stanze dei bottoni”
Sono una donna, non un giudice, non posso giudicare il percorso di vita altrui, ma credo sia necessario cercare di spiegare ai miei fratelli e alle mie sorelle minori, ai miei figli e ai miei nipoti che vendere il proprio corpo è sbagliato.
Sono una donna, che si ribella alla violenza brutale e becera, che si commuove quando vede giovanissime ragazze apprestarsi a mercificare il loro corpo nei nights della città, che prova dolore e sdegno per le ragazze stuprate e violentate, che lotta contro la prostituzione forzata e gestita dalla malavita, che critica aspramente l’uso del corpo delle donne per la vendita di prodotti che con le donne, la femminilità e quanto altro non han niente a che vedere
Io, Eleonora, trentenne di oggi, ripudio quel modello culturale che ci viene imposto attraverso i mass media, da film, trasmissioni, talk show e reality con cui buona parte delle famiglie italiane fa crescere bambini e bambine dando loro dei modelli culturali sovrastrutturali tali da produrre una società dove non si riconosce la dignità singolo ed i ruoli sociali appaiono mistificati ed avvolti da strani aloni fiabeschi molto lontani dalla reale vita quotidiana.
Per educazione, pratica, vissuto sono una donna altra, una donna libera, , non giudico se un’altra donna è migliore o peggiore di me, io rispetto l’altra e l’altro, mi batto ogni giorno per l’autodeterminazione del singolo.
Sono una donna che “not in my name”
Sono una donna che disobbedisce.
Not in my name qualche altra donna ha respinto e respinge i migranti, non si cura di quel che succede nei nostri lager e nelle nostre galere, ci sono donne che vogliono abrogare l’aborto e ritengono immorale la ru486.
Io disobbedisco quando sento il dolore degli schiaffi presi da una altra donna, quando vedo lacrime sgorgare dagli occhi, quando mi si tende una mano che chiede aiuto, quando una donna viene maltrattata ed umiliata io disobbedisco e denuncio, quando una donna soffre io sono con lei.
Disobbedisco alle politiche securitarie, lotto per l’aborto, per la legge 40, per il diritto alla maternità, per l’assegno di mantenimento, per la ru 486. Io lotto per i miei diritti certa che se sono miei saranno anche di altre.
Rivendico il diritto a combattere il sessismo ed il macismo sotto ogni forma compreso quel senso di rivarsa che esiste dentro il medesimo genere.
Io il 13 febbraio sarò in piazza con il mio corpo, con la mia intelligenza ed il mio sorriso, e disoddedirò perchè la “Libertà è sempre libertà di dissentire” (R. Luxembrug) e perchè la mia equazione corrisponde a: “Una donna libera è l’esatto contrario di una donna leggera”. Simone de Beauvoir