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Oliviero Toscani, è dei più famosi pubblicitari al mondo grazie alla collaborazione con tanti marchi italiani e non solo.
Tra il 1982 ed il 2000 ha collaborato con la Benetton creando diverse campagne pubblicitarie che spesso hanno fatto scalpore!
Preti, suore, feti, preservativi, bambini, militari, sangue, hanno segnato l’era della foto pubblicitaria italiana, campagne diverse, ad effetto, create per FAR PARLARE DELLA FOTO.
La foto vista come forma non solo di pubblicità di un marchio ma anche come utile spunto per discussioni e sopratutto per dare altra informazione.
Una delle ultime campagne di Toscani è sicuramente quella sull’anoressia con la posa di una giovanissima donna nuda, quasi scheletrica.Ed è stato PANICO pure il 2007!
Oggi ci siamo di nuovo!
12 foto di 12 pubi di 12 donne!
Parole, parole, parole!
L’agitazione classica di tutta l’Italia, c’è chi urla allo scandalo, chi chiede la censura!
Ebbene….a me poi non sconvolge cosi tanto!
Nel calendario oggetto del tanto parlare, si mostra l’essenziale, con estrema naturalezza e talvolta anche con un pizzico di crudele freddezza.
Ritengo che i tanti calendari e i tanti manifesti pubblicitari di pins up, fotomodelle e quanto altro dove in pose simil pornografiche viene mostrato tutto, meno che quello.
Tutto il mondo parla nuovamente di Toscani, l’Italia perbenista è scandalizzata.
Mi chiedo come mai l’uso smodato e volgare del corpo delle donne non faccia mai parlare nessuno mentre sono bastate 12 foto per altro semi identiche tra loro a far nascere uno scandalo.
Ma allora parliamo di Oliviero Toscani o si parla della donna?
Si censura Toscani o si frena l’uso pubblicitario e semi “demenziale” della donna in quanto oggetto?
Qualcuno ha forse mai pensato che tutta questa polemica non faccia altro che portare maggiore pubblicità proprio all’ideatore e all’artista che invece pare cosi tanto inviso?
Mah, forse no.
Ebbene, io si, ci ho pensato, ci ho riflettuto, ho osservato quelle foto e non mi sono poi sembrate cosi tanto viziose e schifose.
Sono immagini, nudità, naturalezza immortalate da uno scatto, nulla più, non allusioni, non giochi di parole, non pose, niente.
Quante volte la pubblicità passa sul corpo della donna svilendolo e tutti stanno zitti? E’ un fatto quotidiano.